domenica 20 maggio 2007

COMUNICATO DI SCIOGLIMENTO DEL COORDINAMENTO CITTADINO OPERATORI SOCIALI.

Il Coordinamento Cittadino Operatori Sociali nasce nel 2002 come realtà autorganizzata sulla spinta della delibera 135, che votata all’unanimità nel 2000 dal Comune di Roma, nel 2002 non aveva ancora trovato applicazione.
Nell’arco di questi 5 anni il COCITTOS ha cercato di costruire una proposta politica sui temi inerenti il lavoro sociale nella sua doppia veste: dei diritti di chi lavora e di chi usufruisce dei servizi e sulle politiche sociali.
La vocazione presuntuosa alla base della nascita del COCITTOS è stata quella di convogliare i malumori e le frustrazioni degli operatori/operatrici sociali trasformandoli in proposta politica costruttiva ed alternativa alle politiche portate avanti dal Comune di Roma.
Tale proposta ha toccato il suo apice quando il COCITTOS ha chiesto con forza l’internalizzazione dei servizi sociali, non solo come garanzia per chi lavora, ma in aperto contrasto con il sedicente terzo settore.
Le cooperative sociali a Roma sono state il laboratorio in cui molti anni prima che venissero emanate le leggi sul lavoro flessibile si sono sperimentate le più variegate forme di precarietà e dove sono stati negati i diritti anche a coloro che formalmente erano in regola (mancata applicazione dei contratti, assenza di democrazia interna, licenziamenti, ecc.).
In questa situazione le lavoratrici/lavoratori sociali vessati non hanno avuto la possibilità di un confronto sia all’interno delle singole cooperative sia con altri operatori.
Dopo 5 anni durante i quali l’informazione, le iniziative, le lotte sul tema del lavoro sociale non sono mancate in questa città, prendiamo atto che il tema dei diritti e della qualità del servizio non aggrega la maggioranza degli operatori sociali, i quali a differenza di altre categorie di lavoro sembrano non sentire l’esigenza di unirsi per lottare.
La rivendicazione individuale (limitata a pochi casi) e non quella collettiva è il limite rilevante che rende questa categoria di lavoro di serie B.
Mentre i sindacati confederali si sono resi complici per interesse del “sistema” terzo settore, i sindacati di base che in questi anni hanno visto crescere in maniera esponenziale i loro iscritti nel settore grazie proprio al COCITTOS, non hanno colto, o meglio, non hanno voluto cogliere l’elemento innovativo del coordinamento come aggregante, riproponendo la frammentarietà che gli operatori vivono all’interno delle cooperative. La volontà non è stata quella di proporre una vertenza cittadina, ma di coltivare piccole sacche di potere.
Nonostante il momento storico richiederebbe l’impegno di tutte e tutti contro le politiche sociali del Comune di Roma, sordo a qualsiasi proposta costruttiva venuta dal coordinamento, constatata la cecità degli operatori sociali il cui contratto nazionale di categoria è scaduto da un anno e mezzo; complice il mutismo dei mezzi di informazione, riteniamo che l’esperienza del COCITTOS sia da dichiararsi conclusa.

ROMA, 17 MAGGIO 2007

3 commenti:

Unknown ha detto...

Mi dispiace e non credo sia stata una buona idea sciogliersi. Il fatto che non abbiate rilevato disponibilita' ad organizzarsi, ma semmai a rivendicare diritti individuali, si spiega semplicemente con la situazione di estrema ricattabilita' cui sono esposti i precari. Sarebbe stato meglio piuttosto rilanciare, magari organizzando un servizio legale a supporto di vertenze individuali (di cui anch'io avrei bisogno ora), magari appoggiandosi a qualche sindacato di base che lo offre gia', il che avrebbe anche aiutato a rassicurare coloro che attualmente sono troppo intimiditi per manifestarsi. Un servizio legale onesto e combattivo avrebbe aiutato qualcuno a vincere qualche causa di lavoro, ma soprattutto molti altri sarebbero stati incoraggiati a spingere per le loro rivendicazioni e ad organizzarsi con meno timori.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo quanto detto da double.bluff
I lavoratori del Terzo Settore sono continuamente ricattati e sono meno tutelati dalla legge rispetto ai lavoratori normali. Possono essere licenziati da un momento all'altro. Hanno bisogno di essere aiutati. Non possono trovare da soli la forza per ribellarsi e comunque non con le forme tradizionali di lotta sindacale.
Visitate questo nuovo blog:

http://terzosettore.wordpress.com

i vostri contributi sono importantissimi!

Dalla parte dei lavoratori, sempre!

Anonimo ha detto...

Arrivo al Co.Citt.O.S. solo ora. e per caso, non avendo mai trovato in giro nulla prima d'ora riguardo a questa associazione.
Arrivo solo ora e mi accorgo che è già tardi, perchè il Co.Citt.O.S. ha deciso di sciogliersi da qualche mese. Avrei voluto raccontarvi anche la mia e riportarvi delle altre storie da brividi...già mi organizzavo per l'incontro del giovedì..ma vabbè...
sconsolata e sottopagata, sull'orlo del tracollo psicologico per via di mancanza di alternative di lavoro per me, e ben incazzata per il destino di quelli che alle coop. si rivolgono, per forza, per avere dei servizi (in mancanza del sociale pubblico..), vi saluto, sperando di ritrovarvi da qualche altra parte...
Valentina (Psicologa, ufficialmente..)
valentina_sardi@live.it